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La Scuola dell’Infanzia Don Antonio Locatelli ETS seguendo le Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012 nonché l’ispirazione cristiano-cattolica, si pone al servizio del bambino, riconoscendo i suoi diritti allo studio, ad uno sviluppo psico-fisico globale e armonico, per diventare un futuro cittadino responsabile, realizzato, critico e consapevole delle proprie scelte; essa si pone la finalità di promuovere lo sviluppo dell’identità, dell’autonomia, della competenza e li avvia alla cittadinanza. La nostra scuola persegue i seguenti obiettivi:
Il punto centrale per la nostra scuola è l’identità del bambino posta nella relazione con gli adulti e resa pertanto esplicita nei rapporti relazionali e comunicativi tra insegnanti, bambini e genitori. Inoltre la nostra scuola si caratterizza per un riferimento concreto alla dimensione religiosa della persona, della vita e dell’educazione, partendo dal principio che ogni bambini è immagine di Dio. Tale presupposto è ricercato attraverso una proposta culturale attenta alla dimensione spirituale ed etica, la testimonianza delle persone che ci lavorano e il rispetto per coloro che non credono e che appartengono ad altre religioni, senza tuttavia rinunciare alla libertà di proporre il messaggio evangelico.
Per accompagnare i bambini e le bambine in questo percorso così importante, l’ambientamento è così organizzato:
L'attività psicomotoria è un percorso di maturazione in gruppo, ma che riguarda ogni singolo bambino come essere unico, ed emotivamente diverso da tutti gli altri bambini. E' una proposta che favorisce il passaggio dal piacere di agire al piacere di pensare.
Gli obiettivi che ci poniamo nella realizzazione della pratica psicomotoria sono:
E' una pratica relazionale: è da noi pensata come un'attività di gioco libero, non direttiva, che permette ai singoli di esprimersi in modo creativo e di stabilire relazioni attraverso il contatto e il movimento.
In questo modo favoriamo la connessione tra corporeità, affettività, intelligenza e socialità.
Lo spazio psicomotorio è arredato con materiale non-strutturato (che si presta ad essere usato per giochi diversi, che non "suggerisce" nessun gioco particolare):
Nelle sedute psicomotorie i bambini giocano a distruggere e costruire, arrampicarsi, cadere, saltare, scivolare, risalire, riempire, svuotare, trascinare, rotolare, nascondersi e riapparire, scappare, rincorrere e catturare, travestirsi e far finta di...
La continuità, introdotta con D.M 16/11/1992 e C.M. 339/1992 si realizza creando percorsi educativi e formativi che fungono da "agganci":
La continuità deve naturalmente seguire i processi di sviluppo di ogni bambino, in modo organico ed armonico, e dovrebbe essere il più lineare possibile per garantire, in ogni momento, la serenità di apprendimento. Questo si realizza se la famiglia e l'equipe educativa hanno come obiettivo comune il benessere e la crescita del bambino, collaborando per raggiungerlo, attraverso il dialogo e il confronto. La continuità è sia educativa che didattica. Per continuità educativa si intende la pianificazione di percorsi didattici aventi le stesse finalità educative, le quali presuppongono una visione del mondo e un sistema di valori di partenza comuni. Per continuità didattica si intende la pianificazione di percorsi didattici, facendo uso di metodologie di intervento affini; di criteri oggettivi e trasparenti di valutazione comuni; composti da contenuti dell'apprendimento sequenziali, in modo da costruire un percorso di sviluppo a spirale, senza incongruenze.
All'esperienza si dà spesso un'interpretazione avvilente, riducendola al puro fare, all'attività pratica più o meno occasionale, senza un'intenzionalità culturale, esclusivamente volta a scopi di fruizione immediata. Il laboratorio, inteso invece come palestra d'incontri, come luogo privilegiato per una scoperta attiva, come ambito delle infinite relazioni possibili, contribuisce a rivalutare l'esperienza ai fini della formazione del pensiero. La scuola deve educare al pensiero, rendendolo sempre più consapevole, libero e svincolato dalla situazione concreta in cui si trova.
Per questo vengono strutturati i laboratori: ambienti che sostengono l'apprendimento, in cui si utilizzano strumenti che riescano a stimolare nei bambini quella riflessività che rappresenta la condizione per passare dal fare al saper fare. Nel corso degli anni abbiamo proposto ai bambini diversi tipi di laboratori: teatro, musica, cucina, dei mestieri, arte, ecc.